lunedì 27 luglio 2020

Un trading system che continuerà a funzionare - (aggiornamento a dicembre 2019)

Continuiamo a parlare di trading system sul VXX. Vorrei richiamare un post del 14 aprile 2017 rubricato "un trading system che continuerà a funzionare". 
In maniera molto sbrigativa e grossolana (non sarebbe stato possibile fare altrimenti) avevo presentato il VXX, ETN emesso da Ipath, che permetteva di shortare volatilità e prendere profitto dal mercato azionario in trend positivo. 

IL VXX ED IL 2018

Nel frattempo ne sono successi di avvenimenti. Per usare un eufemismo il febbraio 2018 non è stato proprio una passeggiata di salute per chi shortava volatilità, molti trader che utilizzavano strumenti come SVXY e XIV hanno subito perdite pesantissime e molti gestori, purtroppo, hanno bruciato i conti dei clienti. 

Altro fatto da considerare è che il VXX non esiste più, o almeno, non è più lo strumento finanziario che shortavamo anni fa. Infatti, nel prospetto informativo del fondo era prevista chiaramente una data di scadenza: il 29 gennaio 2019 (c.d. inception date). Probabilmente quando lo hanno ideato non si aspettavano il successo che avrebbe avuto o forse hanno dovuto accettare un compromesso. Fatto sta che la stessa Ipath ha creato un nuovo ETN, inizialmente identificato dal ticker VXXB per differenziarlo da quello che andava a morire, ora chiamato semplicemente VXX.  

E' finita qui? Niente affatto. Con l'entrata in vigore delle nuove norme comunitarie, noi trader europei abbiamo scoperto di non poter più investire negli ETN/F di oltreoceano, almeno, non come eravamo soliti fare. Possiamo investire in CFD emessi dai nostri broker (non tutti) che replicano servilmente le quotazioni degli ETN/F di riferimento (non essendo legato in alcun modo a nessuno di questi, non mi sento di suggerire o consigliare broker).

TRADING SYSTEM SUL VXX

La domanda allora è sempre la stessa: come si è comportato il nostro sistema nel 2019? Da una parte gli eventi accaduti avrebbero potuto abbattere un toro, dall'altra parte il sistema presentato nel 2017 si prefiggeva di continuare a funzionare nel medio-lungo periodo. 

Vediamo cosa è accaduto. Il trading system è stato fatto girare simulando l'investimento di 100.00 dollari USA per ogni trade. Per i backtest ho utilizzato Tradestation. 



















In alto sono indicate le 3 operazioni short effettuate nel corso del 2019. Tutte sono state positive come indica il colore celeste dei trade. 















Sopra l'equity line del trading system sul vxx che nel 2019 ha reso più del 53%. I lettori che operano nei mercati finanziari sanno molto bene che si tratta di un risultato straordinario perché il 2019 è stato tutt'altro che un anno facile. 

Note dolenti? I draw down ampi. 


Mi rendo conto che un draw down del 29,48% a posizioni aperte e del 16,44% a posizioni chiuse non sia per tutti i cuori e per tutti i portafogli. Una soluzione può essere rappresentata dal ridurre l'esposizione (c.d. leva invertita) accettando guadagni inferiori. 
Per maggiori approfondimenti al sito www.tradingdivolatilita.com interamente dedicato al trading sulla curva del contango del vix. 
Grazie per aver letto fin qui. 
Al prossimo post. 

venerdì 14 aprile 2017

Un trading system che continuerà a funzionare

Un trading system deve essere robusto e deve continuare a restituire buone performance anche quando le condizioni del mercato cambieranno.

OTTIMIZZAZIONE E TRADING SYSTEM
I miei lettori e le persone che mi conoscono sanno quanto io abbia timore di ottimizzare i parametri di un trading system: ogni volta che ottimizziamo dei valori (ad esempio, la lunghezza di una media mobile) per migliorare uno degli output (es. il net profit) stiamo analizzando cosa sarebbe avvenuto in passato. Così facendo il rischio di scegliere un valore che nel futuro non sarà in grado di funzionare altrettanto bene è sempre elevato e, facciamocene una ragione, è un rischio con cui dovremmo condividere.
Dobbiamo capire che l'ottimizzazione è soltanto uno strumento per studiare il mercato. Esistono poi delle aree di confort che ci fanno essere più ottimisti. Se l'ottimizzazione ci restituisce valori positivi di net profit per tutti i valori, le probabilità che il nostro sistema possa continuare a fare bene sarà più elevata.

VOGLIO PRENDERMI TUTTI I VANTAGGI CHE MI OFFRE IL MERCATO
Che cosa possiamo fare allora per confrontarci con successo con il mercato?

1) Cerchiamo di non ottimizzare troppi parametri. Più condizioni inseriamo nel nostro trading system maggiore sarà il pericolo di aver sovraottimizzato il nostro sistema (c.d. overfitting). Esistono sistemi i cui parametri non possono essere ottimizzati. Un esempio? Se decidiamo di comprare quando il prezzo supererà il massimo di ieri, cosa possiamo ottimizzare? Nulla, appunto.

2) Scegliamo bene i mercati su cui operare. Bene significa bene, Dobbiamo sforzarci, non dobbiamo essere pigri. Esistono strumenti finanziari (ETF e ETN) che replicano la curva forward del vix e che sono calcolati sinteticamente (quindi non sulla base di offerta e domanda, ma facendo riferimento a formule matematiche più o meno complesse) che possono darci un grande aiuto. Questi strumenti finanziari sono essi stessi dei trading systems.
Non ci credete? Vediamo il VXX, un ETN emesso da Ipath e quotato dal 30 gennaio 2009 che mette in relazione, utilizzando appunto una formula sintetica, la prima e la seconda scadenza dei futures su Vix Index.



Nel grafico sopra si può vedere chiaramente il forte bias ribassista. Questo strumento finanziario è stato costruito per perdere valore con il trascorrere del tempo.Il VXX scende talmente tanto che spesso assistiamo a degli inverse split: da un giorno ad un altro il suo valore viene moltiplicato per quattro (o cinque).

TRADING SUL VXX
Chi vorrà approcciare ad un trading sul VXX in via preliminare dovrà avere bene in mente le dinamiche che regolano il movimento dell'indice Vix e le cause che generano l'alternarsi del contango e della backwardation. Sarà necessario inoltre conoscere molto bene il pay off delle operazioni short. Quasi nessuno, sbagliando, lo prende in considerazione.

Soltanto in un momento successivo si potrà considerare seriamente di investire facendo attenzione a

  • Entrare in posizione soltanto con posizioni corte. Non ci crederete ma ho visto anche traders retail andare long. Questo genere di operatività la lascerei agli investitori istituzionali che proteggono i loro portafogli azionari;
  • Utilizzare soltanto strategie trend follower. Anche se potrebbe sembrare interessante prendere posizioni sui rintracciamenti, a mio avviso, trattandosi di un'operatività short potenzialmente ad alto rischio, appare molto più coerente un'operatività in trend. 

UN TRADING SYSTEM SUL VXX
Vi mostro come si sarebbe comportato un trading system che utilizzo, con altri, per il mio trading sulla curva del contango. La logica è relativamente semplice si aprono solo posizioni short quando l'indicatore VSR segnala un mercato favorevole (istogramma in rosso).




Quando il nostro indicatore ci mostra la prima candela rossa dopo una serie di candele verdi è il momento di aprire delle posizioni ribassiste, quando invece arriva la prima candela verde dobbiamo (velocemente) chiudere le posizioni short aperte precedentemente.

Diamo un occhiata all'equity line:









Possibile che il VXX smetta di perdere valore? E' possibile, ma soltanto per periodi relativamente brevi poi tornerà a scendere e il nostro trading system, che ci ha tenuti fuori dai guai al sopraggiungere della prima candela verde, tornerà a performare. Avremo sempre ragione? No, ci saranno anche operazioni in perdita (circa il 30%), per questo motivo un buon piano di money management dovrà essere parte della nostra strategia complessiva per affrontare il mercato.

Il trading system sul VXX che abbiamo mostrato è una delle strategie che insegniamo ed utilizziamo per il nostro trading sulla curva del contango del VIX
Al prossimo post.

lunedì 13 giugno 2016

Compratori e venditori di opzioni call

Nell'articolo precedente abbiamo introdotto l'argomento opzioni analizzando le considerazioni che potrebbero farci preferire, a fronte di una visione rialzista del mercato, di comprare opzioni call piuttosto che delle azioni. 
Questo post sarà dedicato alla differente posizione dei compratori e dei venditori di opzioni call. Una buona notizia: la stragrande maggioranza degli investitori che hanno poca dimestichezza con questo strumento finanziario ignora di conoscere già i meccanismi che regolano questo genere di investimenti. 
Vediamo come si presentano i due payoff (rappresentazione grafica del rischio rendimento):





Mi sono servito del software Leonard-O messo a punto da Andrea e Luca (che ringrazio). Come possiamo vedere quello che guadagna il compratore corrisponde a quello che perde il venditore e viceversa. Banale no? Osserviamo la parte destra delle due curve: al guadagno potenzialmente illimitato del compratore di opzioni in caso di rialzo, corrisponde un rischio teoricamente illimitato del venditore. 

Allora, chi sarebbe così incosciente da vendere opzioni call? Lo facciamo tutti, tutti i giorni, e lo facciamo da secoli. 
Iniziamo a pensare ad un'opzione call come ad un contratto di compravendita immobiliare, il c.d. compromesso. Il compratore dell'opzione è il potenziale compratore di una casa che, stipulando il compromesso, ne ferma il prezzo per un certo periodo di tempo. Con il compromesso questi paga una caparra (es, 10.000,00 euro il premio dell'opzione) acquistando il diritto di comprare ad un prezzo stabilito (es, 100.000,00 euro, lo strike dell'opzione) una casa entro una certa data (scadenza dell'opzione). Dopo aver stipulato il preliminare, il compratore spera che l'immobile che intende acquistare si apprezzi. Perché? Perché se nel frattempo il suo valore raddoppiasse, questi guadagnerebbe 90.000,00 euro, infatti, dietro il pagamento di 10.000,00 euro ha acquistato il diritto di comprare a 100.000,00 un immobile che ora ne vale 200.000,00. Potrebbe anche considerare di vendere il suo diritto prima di esercitarlo, in questo caso terrebbe la differenza di prezzo. 
Nel caso, invece, in cui il prezzo della casa si dimezzasse prima della stipula del contratto definitivo, il potenziale acquirente avrebbe la facoltà di non esercitare il suo diritto (ricordiamo che con la stipula del preliminare il potenziale compratore acquista un diritto mentre il venditore assume un dovere) limitando di fatto il danno economico alla perdita della caparra. Del resto chi comprerebbe a 100.000,00 euro una casa che ne vale 50.000,00. 
Al prossimo post. 

mercoledì 6 aprile 2016

Comprare azioni o comprare opzioni call?

Un investitore decide di acquistare 100 azioni della società X quando questa è quotata 100 $. Il nostro investitore ha investito 10.000 $ e se le azioni in suo possesso salissero a 105 avrebbe guadagnato il 5% del suo investimento iniziale, cioè 500 $. Tutto è molto lineare. Quali sarebbero i suoi rischi? Semplice, tutto il capitale investito, 10.000 $, teoricamente l'ipotesi sarebbe molto remota ma possibile. 
Lo stesso investitore potrebbe decidere, in alternativa all'investimento azionario di acquistare al prezzo di 300 $ (valore esemplificativo) un opzione call strike 100 scadenza 6 mesi. Questo strumento finanziario gli riconosce il diritto di acquistare 100 azioni al prezzo di 100 $ ciascuna nei prossimi 3 mesi. 
Perché un investitore dovrebbe comprare opzioni call invece che azioni? Sostanzialmente per 2 motivi: 
  1. può puntare sul rialzo del titolo con un ammontare di denaro molto esiguo (nel nostro caso 300 $ invece che 10.000 $);
  2. il suo rischio massimo non può essere superiore al capitale investito per 'acquisto di opzioni, cioè 300 $;
Chi investe in azioni ha invece 2 vantaggi: 
  1. ha maggiori probabilità di guadagnare (in seguito sarà tutto più chiaro guardando il grafico del payoff delle 2 posizioni);
  2. beneficia di un maggior guadagno nel caso in cui la sua previsione sia esatta; 
Guardiamo il grafico rischio rendimento delle 2 operazioni:


rischio rendimento azioni

















La curva verde rappresenta il payoff alla scadenza della nostra opzione call comprata strike 100 a 300 $. Come si vede chiaramente nella parte sinistra del grafico la perdita massima non può essere maggiore ai 300 $ spesi per acquistarla. Rovescio della medaglia, il punto di pareggio (alla scadenza) è spostato verso destra di 3$. L'investitore che avesse scelto l'investimento in opzioni avrebbe pagato 300 $ (3 $ per ognuna delle 100 azioni). 
Quanto guadagnerebbe in meno 'investitore in opzioni? Per rispondere dobbiamo introdurre una grandezza chiamata delta che misura la variazione del prezzo delle opzioni quando il sottostante aumenta del 1%. A causa delle formule matematiche con cui sono costruite le opzioni il delta allo strike ATM (at the money) è sempre 0.5. Le opzioni deep ITM (in the money) hanno il delta più alto, quelle deep OTM (out of money) i valori più bassi. Il delta al variare degli strike non presenta un andamento regolare. Diamo un'occhiata al grafico che segue


delta options call



Intorno allo strike ATM il delta è soggetto alle maggiori variazioni. Quando il valore del sottostante si allontana dallo strike dell'opzione il delta è soggetto a  variazioni minori. 

Naturalmente l'argomento non è stato affrontato in modo esaustivo, servirebbero decine di libri. Accontentiamoci di aver introdotto la prima greca, il delta. Vi consiglio i post di borsaitaliana

Al prossimo post


















lunedì 27 luglio 2015

Il cane che muove la coda - Analisi Tecnica Intermarket

L'analisi tecnica intermarket è lo studio delle relazioni tra diversi mercati finanziari. Nonostante, tra i primi autori ad averne parlato troviamo due monumenti del trading come John Murphy e Murray Ruggiero, ho conosciuto pochissime persone in grado di investire e guadagnare con regolarità applicando i principi dell'analisi tecnica intermarket. Di seguito mostrerò un studio che ritengo possa interessare ai lettori che intendano approfondire l'argomento.
L'espressione "il cane che muove la coda è  stata utilizzata da Larry Williams nel suo libro "long term secrets to short term trading" per descrivere la relazione tra T-Bond e ES, tra bond e il futures azionario americano per eccellenza. Secondo Larry Williams il cane è il T-Bond e la coda del cane è il futures ES:  con tassi di interessi sui bond molto alti chi troverebbe conveniente investire nel mercato azionario? Quando invece i tassi di interesse sui bond sono molto bassi molti investitori si rivolgeranno al mercato azionario per cercare nuove opportunità d'investimento.

Per la prima pubblicherò il codice easylanguage per permettere ai lettori di migliorare il codice originario oppure di sviluppare idee analoghe. Per la fase di backtest mi sono servito di Tradestation.

C'è soltanto una regola per aprire le posizioni: quando la media semplice a 10 periodi del T-Bond (US) smette di crescere e inizia a scendere comprerò 1 contratto del futures ES. Chiuderò la posizione long sul futures ES quando la media mobile del T-Bond inizierà a salire.

Settings:
Time Frame: 4 ore / 240 minuti;
Data1: ES;
Data2: US;

Nell'immagine seguente sono mostrate alcune operazioni:



Prestate attenzione alla linea bianca (media mobile semplice del T-Bond), quando questa inizia a scendere compro il futures ES (futures sull'indice azionario Standard and Poor's 500), quando la media inizia a salire è il momento di chiudere le posizioni. Ho applicato un'uscita temporale dalle posizioni dopo 9 barre.

Funzionerà un trading system così semplice?
Vediamo l'equity line:


L'equity line è impressionante, soprattutto conoscendo le regole operative, ma attenzione: l'average trade è di soli 80 dollari USA, un pò poco per un trading system sul futures ES (il tick è 12,5 dollari USA). Pur costituendo un buona base di sviluppo, non è un trading system con cui operare.

Adesso abbiamo delle informazioni in più per prenderci un vantaggio rispetto a chi ignora quanto possano essere efficaci le relazioni tra i mercati finanziari. E le informazioni sono tutto. L'analisi tecnica intermarket rappresenta uno strumento molto potente se utilizzato nel modo giusto.

Per i lettori che intendessero approfondire lo studio, ecco il codice di programmazione:


Inputs: D2ma(10), bb(9);

//Long Entries
if marketposition = 0 and

average(c, D2ma)data2 < average(c, D2ma)[1] data2 and 

average(c, D2ma)[1]data2 > average(c, D2ma)[2]data2 

then buy next bar market;

//Exits
if marketposition > 0 and average(c, D2ma)data2 > average(c, D2ma)[1] data2 then sell next bar market;

if marketposition > 0 and barssinceentry > bb then sell next bar market;


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domenica 19 ottobre 2014

Anche voi siete alla ricerca dell'indicatore perfetto?

Cari lettori, non siete i soli, i forum di trading di tutto il mondo sono pieni di discussioni al riguardo. Una sera, alla ricerca di nuove idee, mi sono imbattuto in un post del sito traderslaboratory.com in cui uno dei lettori, Tams, condivideva i codici dei suoi indicatori preferiti.
Ecco il link della discussione, un esempio di competenza, condivisione e collaborazione tra traders.
Tra quelli mostrati, i miei preferiti sono lo ZigZag, il Red Light Green Light e l'HH-LL.
Nell'immagine sotto, sono stati inseriti nello stesso grafico.


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mercoledì 15 ottobre 2014

Perchè, secondo me, il mercato americano è pronto ad un nuovo rally

Abbiamo osservato con attenzione questa fase irrequieta dei mercati e, come al solito, ognuno di noi ha trovato le sue giustificazioni. La situazione geopolitica, i dati non incoraggianti dell'economia tedesca, etc... E se invece la spiegazione fosse molto più semplice?















Nel grafico sopra la linea bianca dell'indicatore FX Currency Strenght Score rappresenta la forza relativa del dollaro rispetto alle principali alle principali valute e mostra chiaramente come, dopo diversi mesi di sovrapprezzamento, il dollaro, sia tornato ad un livello accettabile, sicuramente non ostativo alla crescita dell'economia americana (rappresentata dal futures ES) che continua ad avere fondamentali sostanzialmente buoni. 
Tre riflessioni: 
1) il link alla pagina web di Tradestation (che ho utilizzato per i miei studi) non è casuale, si trovano sempre idee e spunti interessanti;
2) l'indicatore assegna ad ogni valuta lo stesso peso specifico, chi preferisse pesarle diversamente può sempre optare per il Dollar Index (dove l'euro ha un'incidenza del il 56%);
3) a volte la correlazione negativa tra ES e dollaro viene meno, ed è normalissimo che sia così: ci sono momenti in cui l'economia americana va così bene da fregarsene di un dollaro forte ed altre volte in cui la stessa è così debole che anche un cambio favorevole non è in grado di risollevarne le sorti. 
Al prossimo post




sabato 14 giugno 2014

Un idea, un errore e un trading system intraday sull'ES

Molti traders hanno imparato a loro spese che le tecniche trend following intraday non sono efficaci quando sono applicate ai mercati più evoluti come l'SP500 (ES). Su questo mercato per il trader intraday si rivela decisamente più efficace un approccio countertrend. Studiando l'ES da qualche anno ormai, mi sono reso conto che una delle maggiori difficoltà è costituita dai trade short le cui prestazioni spesso non sono paragonabili a quelle delle operazioni long. Il mercato sale e scende con ritmi diversi (non prenderò il premio Nobel per l'Economia per questa scoperta, lo sò). Cercherò di sfruttare questa informazione a mio favore, più avanti vedremo come.
Avevo iniziato a sviluppare un trading system che comprava quando la banda di Bollinger inferiore veniva superata dal basso verso l'alto dal prezzo. La posizione era gestita con uno stop loss e un take profit monetari. Per le operazioni short valeva l'inverso. Questo trading system era stato inizialmente sviluppato per l'EURUSD e mi era subito sembrato potersi adattare al nostro ES. I risultati però non erano stati buoni come avrei voluto. Quella sera decisi di prendermi qualche giorno di pausa dai trading system, sentivo il bisogno di riposarmi. Dopo circa 30 minuti ero di nuovo alla scrivania cercando una soluzione (evviva la coerenza). Avevo bisogno di un colpo di fortuna oppure di un'intuizione geniale. Arrivò ... un errore. Era bastato sbagliare a scrivere in easylanguage (ho utilizzato Tradestation, time frame 1 ora) la tipologia di ordine da inserire a mercato per avere un equity line migliore. Andando sul grafico ad analizzare l'operatività, mi sono reso conto che ogni volta, o quasi, che il prezzo toccava le bande di Bollinger reagiva in direzione contraria. Per superare il problema delle performance delle operazioni short decisi di usare lunghezze diverse per la banda superiore e per la banda inferiore, rispettivamente 110 e 50. Le deviazioni standard erano rimaste 2 e -2, nessuna modifica rispetto al modello originale.
Vi mostro qualche trade:




Le entrate sono state filtrate da un banalissimo pattern daily e da un indicatore proprietario (non è vero, ma quelli bravi scrivono così).  





La percentuale di operazioni favorevoli è maggiore del 80%, il max draw down a posizioni aperte è di 3.000,00 dollari, l'average trade è di 125 dollari. Le operazioni Long producono più profitto ma le Short non abbassano la qualità complessiva del sistema, anzi rischiano meno e aiutano ad avere un'equity line più smussata . 
Mi prenderò qualche giorno di riposo dai trading system. Cercherò di resistere almeno per un ora questa volta. 
Al prossimo post. 


domenica 26 gennaio 2014

Conoscete la pista ciclica?

Conoscete un indicatore più sottovalutato della pista ciclica? Per la prima volta l'avevo utilizzata nel 2007 per cavalcare i trend che si formavano sui grafici del titolo Fiat. La utilizzavo insieme ad una sua media mobile, quando questa veniva tagliava dal basso verso l'alto dall'indicatore mi preparavo ad entrare al rialzo sul massimo del giorno precedente. Qualche settimana fa un lettore del blog mi ha mandato uno studio che utilizzava proprio questo indicatore per distinguere le fasi di impulso del mercato da quelle laterali. Da più di un anno non mi servo più degli indicatori per il mio trading automatico ma devo essere sincero ed ammettere che è stato un vero e proprio colpo al cuore. Ancora tu amata pista ciclica! Non potevo proprio ignorarti, compagna di mille battaglie. 
Per chi non conoscesse la sua formula basta sottrarre la media mobile semplice dall'ultima chiusura per ottenere un oscillatore che si muove attorno alla linea dello zero. Per lo studio che presenterò ho voluto utilizzare un mercato ed un time frame tra quelli tradati dal lettore: EURUSD con barre a 4 ore. Per i test ho utilizzato tradestation. 
La regola operativa è  molto semplice: quando la pista ciclica a 60 periodi taglia dal basso verso l'alto la  sua media, anche questa a 60 periodi, ho un segnale di acquisto. Per uscire ho previsto uno stop loss e un take profit rispettivamente di 900 e di 1600 dollari. Ho filtrato i segnali d'ingresso con alcuni pattern daily.


Il grafico mostra l'equity line dal 1 gennaio 2005 al 26 gennaio 2014. Il profit factor è  pari a 2.90, l'average trade è 650 dollari, il massimo draw down è di 4.700,00 dollari, le operazioni vincenti sono superiori al 62%. 
Ringrazio il lettore per lo spunto.
Al prossimo post.



lunedì 1 luglio 2013

La mia idea di trading

Ma dove sono finiti Mathias, Michele e Stefano? Un secondo fa erano qui con me...Eccoli!  Stanno facendo la fila al bar. Mi avvicino, discutono di trading (e ti pareva, poi si lamentano di me). Si confrontano su ciò che ritengono imprescindibile per aver successo. Mica semplice il discorso, ognuno argomenta la sua idea, diversa dalle altre ed io ... sono d'accordo con tutti.
Cosa è davvero essenziale nel trading? Secondo me tutto è riconducibile ad un unica linea guida: portare le probabilità a proprio favore. Ecco cosa credo non possa proprio mancare:

1) Vantaggio competitivo. Non possiamo battere il mercato sempre ma possiamo farlo con regolarità. Dobbiamo studiare i mercati, le loro inefficienze, testare trading system, migliorarne i punti deboli, provare e riprovare ancora. Non dobbiamo credere alla pappa pronta. Vorrei scrivere che tutto sarà facile ma non lo penso, non è così. Sono convinto che le migliori strategie siano quelle con poche regole.

2) Diversificazione. Anche il miglior trading system conosce momenti di perdita (cd. draw down). Questi momenti sono un inferno, economicamente e psicologicamente. Intaccano il nostro confort emotivo e ci fanno perdere fiducia. La soluzione? Diversifichiamo. Usiamo più trading system insieme, operiamo su mercati diversi e poco correlati. Studiamo i coefficienti di correlazione tra i sistemi (i migliori programmi in circolazione permettono di effettuare questa analisi). Scegliamo solo i trading system che nel nostro portafoglio lavorano meglio. Dobbiamo essere pronti a lasciare il nostro giocatore migliore in panchina se non lavora bene con il resto della squadra.

3) Money management. Quanto capitale usare per ogni operazione? Dipende da due fattori: il nostro capitale e la perdita massima a posizioni aperte dell'intero portafoglio. E teniamo conto che la perdita più devastante potrebbe non ancora essere arrivata. Moltiplichiamo per 4 il massimo drawdown storico. Per operare sui futures significa che il nostro capitale iniziale dovrà essere:

margine richiesto dal broker + 4* massimo draw storico

La maggior parte dei trader sarà sottocapitalizzata e non potrà operare, sul punto tengo a precisare che ci sono strategie anche più conservative. Una soluzione? Facciamo trading sul Forex utilizzando la leva al contrario: invece che con posizioni da 100.000 euro (1 lotto) usiamone di più piccole (c.d. minilotti) adattandole alle nostre esigenze. I nostri broker non saranno contenti perchè vivono di commissioni, ma fa lo stesso. Nel medio lungo periodo periodo saremo vincenti. Man mano che il nostro conto aumenta potremo aumentare le posizioni e guadagnare di più. Il consiglio è di essere molto cauti perchè tutto diventerà esponenziale, emozioni comprese.

Un piano di trading serio e professionale non può prescindere da questi 3 punti. Ci sarebbero poi tanti altri accorgimenti importanti, penso alla scelta della piattaforma di trading, alla fornitura dei dati, all'automatizzazione dei sistemi, ma non sono oggetto di questo post.
Al prossimo articolo.

mercoledì 8 maggio 2013

Trading stagionale (o filtro operativo) sul Natural Gas

Questo articolo deluderà un pò gli appassionati di trading intraday in quanto verrà analizzato un approccio ai mercati molto ... lento. Abbiamo sentito parlare di stagionalità e della sua influenza sui mercati finanziari. Il compito che mi sono prefissato è duplice: individuare uno strumento di analisi efficace e una strategia operativa per sfruttare le opportunità di trading. Uno straordinario strumento di analisi, come sanno bene i trader più smaliziati, è rappresentato dall'ottimizzazione. Proprio così: non la utilizzerò per cercare il miglior valore di un indicatore, ma semplicemente per scannerizzare il mercato. Un esempio chiarirà ogni dubbio. Ho scelto il mercato del Natural Gas, uno dei più sensibili alla stagionalità. Il time frame operativo è mensile (sapevo che prima o poi sarebbe accaduto, sto proprio invecchiando). Come sempre mi sono servito di Tradestation per fare i back test.



La prima osservazione è che il Natural Gas è stato un mercato fortemente ribassista. Naturalmente non sarà sempre così. La mia idea di trading è vendere allo scoperto all'inizio di giugno e ricoprirmi alla fine di novembre. Ecco l'equity line:

 

Dal punto di vista statistico ci sono troppi pochi dati perchè i risultati possano considerarsi rilevanti però va considerato che tutte le operazioni sono state profittevoli.


 

E' stata individuata una tendenza ribassista. Poi starà al singolo trader decidere come utilizzarla. A me piace pensare che possa essere un filtro efficace per individuare i segnali intraday con maggiore probabilità di successo (forse non sono poi così vecchio allora).

domenica 18 novembre 2012

E' possibile fare trading con le medie mobili?

Nel 2006 frequentavo il corso della SIAT e i miei amici e compagni di aula Enrico, Fabio e Gabriele, in rigoroso ordine alfabetico (a proposito, quando organizziamo la prossima cena?) mi prendevano in giro per il mio profondo amore per le medie mobili. Ai tempi facevo trading con la carta millimetrata e le medie mobili mi sembravano uno strumento semplice e efficacie. Avrei acquistato il mio primo programma di trading, Metastock, solo dopo aver superato l'esame finale del corso avanzato. I primi backtest mi dissuasero: troppe operazioni perdendi.

Ma è veramente possibile fare trading con profitto utilizzando uno strumento di analisi così semplice?

La sfida di questo post sarà quella di testare un trading system sulle medie mobili molto semplice. La prima cosa da mettere in preventivo è la bassa percentuale di operazioni favorevoli che tali approcci portanto con sè. Sapevo che avrei dovuto faticare per trovare dei filtri operativi efficaci. Il loro compito sarebbe dovuto essere di limitare il numero di trade e allo stesso tempo selezionare quelli più interessanti.

Motore del sistema. Utilizzerò 3 medie mobili semplici. Se la media di breve periodo è maggiore della media di medio periodo e questa è maggiore di quella di lungo periodo comprerò. Le uscite saranno più articolate: ne ho previste 4. Uscirò dai trade con uno stop loss percentuale, uno monetario, un take profit oppure se la media di breve periodo è minore della media di medio periodo e questa è minore di quella di lungo periodo.

Filtri operativi. Dopo molte prove ho scelto 3 indicatori da utilizzare come filtri operativi: l'adx, il bandwidth di John Bollinger e un ratio di volatilità storica 6/100. Ho considerato validi i risultati solo se l'adx era maggiore di 30, se il bandwidth era inferiore alla sua media e se il rapporto tra la volatilità storica a 6 periodi e quella a 100 periodi era minore di 0,5.

Come sempre ho utilizzato tradestation per le analisi, lo strumento finanziario utilizzato è il FTSE MIB, il time frame è 15 minuti e il periodo considerato è di 14 anni e 10 mesi





L'equity line non è affatto male ma il drawdown massimo di 23.000 euro metterebbere a dura prova le coronarie del trader più tranquillo. Dopo qualche prova decido di utilizzare un ulteriore filtro, la scelta ricade sul rapporto tra il massimo di ieri e quello della giornata precedente.

Ecco i risultati






Il drawdown massimo è diminuito di oltre il 33%, il profit factor è ora di 1.67, l'average trade è 441 euro, la percentuale di operazioni vincenti è del 43,40%, molto buona per un trading system trend following. L'unico dato che è peggiorato è il net profit. Per avere un sistema più qualitativo ho duvuto accettare una diminuizione dei guadagni.

Come sempre non ho effettuato ottimizzazioni.

Al prossimo post.

giovedì 1 novembre 2012

Oltre il trend following - Un trading system sul FTSE mib - Argo II

Nel precedente post ho presentato Argo, un trading system trend following creato per il future FTSE MIB. La versione presentata si era dimostrata fin dall'inizio abbastanza solida. In questo post cercherò di apportare dei miglioramenti lavorando su aspetti che non erano stati ancora considerati.

Nello specifico prenderò in considerazione la forza del trend, utilizzando l'indicatore adx, e la volatilità, servendomi dell'indicatore bandwidth.

Non voglio soffermarmi sulla costruzione dell'indicatore adx. In tanti forum su internet o in qualsiasi libro di analisi tecnica potrete trovare tutte le informazioni possibili al riguardo. Però è importante precisare chel'adx misura solo la forza del trend, non la sua direzione. Un trend viene indicativamente considerato forte quando l'adx supera il valore 30.

Quale è la prima scoperta? Se apporto tale modifica al sistema le sue prestazioni peggiorano...e di molto. Il problema è che peggiorano troppo. E se invece funzionasse il contrario?
Proverò a considerare validi i segnali soltanto se l'adx è inferiore a 30.

Sulla volatilità si potrebbero scrivere 1000 libri e il discorso comunque non sarebbe esaustivo. Ai miei fini ho utilizzato un indicatore molto particolare: il bandwidth. Anche qui non mi soffermerò sulla formula dell'indicatore. Insieme al bandwidth ho usato una sua media mobile. Quando l'indicatore è superiore alla sua media siamo in presenza di alta volatilità. Quando esso è inferiore alla media c'è bassa volatilità.

Bene, anche qui però molto è cambiato in corso d'opera. Facendo lavorare il sistema soltanto nelle fasi di alta volatilità avevo dei risultati molto strani: miglioravano solo le operazioni short mentre peggioravano, e di molto, quelle long.

Ho deciso di considerare il filtro buono soltanto per i trade short e di usare il filtro contrario per le operazioni long. In fondo avevo già avuto modo di considerare la diversa struttura dei rialzi rispetto ai ribassi.

Nota operativa: ho utilizzato il bandwidth su un time frame giornaliero. Il sistema ha quindi ora 2 time frame: 15 minuti e daily.

In fase di backtest ho deciso di non effettuare operazioni long il venerdì e di non effettuare operazioni short il mercoledì, inoltre ho deciso di non operare se ci sono stati dei gap su base daily.

Per la misura dello stop loss mi sono servito del grafico MAE di tradestation 9.1.



Come sempre ho effettuato i backtest con il programma Tradestation.


Strumento finanziario: FTSE MIB;

Time frame: 15 minuti;

Periodo analizzato: dal 1-10-1996 al 8-12-2011 (15 anni e 2 mesi)

Vediamo i risultati:














I risultati sono stati ottenuti senza alcuna ottimizzazione.

Rispetto al sistema originale è più che raddoppiato l'average trade, il massimo drawdown è diminuito di oltre il 50 %. Anche la percentuale delle operazioni vincenti ha subito un'aumento del 5%.

Infine è da considerare positivamente il fatto che tutti gli anni (15) sono stati chiusi in positivo.

Al prossimo post.

venerdì 17 agosto 2012

Following the trend - Un trading system sul FTSE mib - Argo


Quello che sto per presentare Argo (in origine il sistema si  chiamava "inverted boll") forse è il trading system a cui sono più affezionato. Un po’ perché è stato tra i primi che ho programmato interamente da solo, un po’ perché l’ho scritto e riscritto tante di quelle volte cercando di migliorarlo che lo sento più mio di tanti altri. Un pò, infine, perchè è molto perfomante. 

Lo scorso aprile è stato anche oggetto di una mia presentazione presso la Trading Room di Roma in occasione di uno dei mitici incontri SIAT (società italiana analisi tecnica) del terzo giovedì del mese e, più recentemente,  di un mio intervento videolive, anche questo tenuto per la SIAT.

L’idea di base è nata leggendo “Trading systems that work” di Stridsman. Utilizzerò come regola per i trades long la rottura della banda di Bollinger superiore con sigma 2 (media mobile semplice + 2 deviazioni standard). La tecnica di uscita è un semplice trailing stop, neanche troppo evoluto rispetto ad altri conosciutissimi e presenti di default su programmi più utilizzati dai trader. Per i trade short le regole di entrata sono invertite (rottura della banda di Bollinger inferiore).

Insomma per il mio trading cerco quei momenti in cui il mercato accellera deciso in una direzione.

Come al solito ho utilizzatto Tradestation per i backtest.

Strumento finanziario: FTSE MIB;

Time frame:  15 minuti;

Periodo analizzato: dal 1-10-1996 al 8-12-2011 (15 anni e 2 mesi)








 


Il punto di partenza del sistema  senza filtri è senza dubbio interessante. Forse 3966 trades sono tanti e l’average trade di 105 € potrebbe migliorare.

Spero che Argo, sebbene qui presentato in una versione base, sia stato apprezzato. 
Nei prossimi post prenderò in considerazione i suoi margini di miglioramento.
mario.cesolini@gmail.com









lunedì 16 luglio 2012

Il trading system basato sull'RSI e i filtri orari - Telemaco I - parte 2

Il trading system Telemaco, presentato nelle settimane scorse e già oggetto di un upgrade, aveva già destato una buona impressione nei backtest condotti così come i risultati riportati da Anchise applicando dei semplici filtri orari.
Ed ecco l'idea, scontata a dire la verità, che possano funzionare altrettanto bene se applicati anche ad altri trading system e ...Telemaco era troppo a portata di mano per non poter essere coinvolto...


Strumento finanziario: cambio eurodollaro;
Time frame: 1 ora;

Periodo: 01/01/2004 - 08/07/2012;

Questa è l’equity line di Telemaco:



Ed ora ecco cosa succede applicando dei filtri orari:









Applicando dei filtri orari migliora sensibilmente la capacità di raggiungere profitti, situazione maggiormente visualizzabile nella prima parte dell’equity line.
I parametri che sono risultati migliori sono stati 10 e 20: il nostro sistema riterrà buoni i segnali di entrata soltanto se sono successivi alle 10 del mattino e precedenti alle 20.
Ecco il confronto tra le voci più significative dei rispettivi report:


senza filtro
con filtro orario
Net profit
83.958,70
112.217,00
Profit factor
1,3
1,56
% trade vincenti
41,38
45,95
Average trade
170,3
336,99
Max drawdown
18.494,00
17.893,00


I parametri migliorano sensibilmente tutti. L’average trade addirittura raddoppia. Il drawdown, seppure di poco, diminuisce.

Qui di seguito è riportato il report principale di Tradestation:



Il trading system Telemaco è performante, risponde molto bene agli interventi. Deve ulteriormente essere implementato? La risposta è sicuramente si! Voglio migliorare il rapport netprofit medio annuo/max drawdown. I migliori trading systems che ho visto girare avevano questo valore prossimo a 10.
Anche qui lavorerò su filtri giornalieri e pattern di compressione di volatilità.
Sono più curioso di voi di sapere come andrà a finire.







domenica 8 luglio 2012

Migliorare un trading system con i filtri orari - Anchise I - parte 3


Ricordate le migliorie apportate ad Anchise, il trading system basatosul CCI? L’attività di ricerca non si ferma mai e c’è sempre spazio per ulteriori miglioramenti. Nei giorni scorsi stavo rileggendo dei codici easylanguage che avevo scopiazzato qua e la. Alcuni di essi contenevano dei filtri orari. E' rinata così l'idea di testarli, infatti ero stato sollecitato in questo senso già nelle settimane scorse nel forum di un noto sito di finanza. 
In passato avevo già considerato soluzioni analoghe, ma solo in un ottica daytrading per sistemi che uscivano comunque a fine giornata.
Gli interrogativi sono molti, è il caso di mettersi al lavoro.  
Testerò Anchise sul cambio eurodollaro EURUSD, time frame 1 ora, periodo  01/01/2004- 08/07/2012. Applicherò la funzione che legge all'interno delle barre per non avere report falsati.
L’equity line del sistema è crescente. Di certo non permette di gridare al miracolo:



Il primo passo sarà quello di decidere a che ora iniziare a considerare buoni i segnali, dalle 8 del mattino? Dalle 9? La risposta me la darà l’ottimizzazione:


Chiaramente il valore che cercavo è 9,00, a partire da questo orario considererò validi i segnali per entrare in posizione.
L’equity line preannuncia  un netto miglioramento di tutti i valori del report:



senza filtro
con filtro orario
Net profit
69.564,70
             84.179,20
Profit factor
                1,20
                       1,34
% trade vincenti
31,37
33,87
Average trade
45,56
84,35
Max drawdown
     16.553,00
             13.960,00

Nella tabella sopra sono confrontati i valori più significativi dei backtest. L’average trade migliora molto pur non raggiungendo un valore elevato. La percentuale di trade vincenti rimane molto bassa e ciò potrebbe portare a non sentirsi a proprio agio.
Sotto il report principale di Tradestation:



Posso sicuramente concludere che il filtro orario applicato ha apportato delle migliorie significative.
C’è ancora del lavoro da fare sul sistema Anchise.   
Il prossimo passo sarà quello di testare dei filtri giornalieri e dei pattern di compressione di volatilità per cercare di migliorare la percentuale di trade vincenti e l’average trade.





lunedì 25 giugno 2012

Tobin Tax: La tassa che fa litigare l’Europa ... e preoccupare i trader

Sono diversi anni che sentiamo parlare di Tobin Tax. Si tratta di una tassa applicabile alle transazioni finanziarie e di misura pari allo 0,1 %.  L’espressione “transazioni finanziarie” è qui intesa in senso ampio:  compravendita di azioni e obbligazioni, ma anche opzioni, futures e altri derivati.

Punti di vista - Sull’applicazione della Tobin Tax i paesi della CE stanno “bisticciando” da diversi anni. Gran Bretagna e altri paesi con un’impronta più calvinista (Olanda, Irlanda, Svezia, Slovacchia e Malta) contro il blocco guidato da Francia e Germania. La Gran Bretagna ha fin qui imposto agli altri Paesi il suo veto categorico. Secondo i dati più aggiornati gli introiti che tale tassa garantirebbe sarebbero tra i 40 e i 50 miliardi di euro l’anno, cifre molto importanti.

Doppia Velocità - Per chi  fosse a digiuno a diritto comunitario è importante chiarire che, trattandosi di materia fiscale, tale tassa  non può essere adottata in mancanza dell’unanimità. Stante l’empasse di Londra, è maturata tra gli altri membri della CE la convinzione di dover fare da se e non curarsi di quei paesi che esprimono perplessità.  La procedura è complessa: almeno 9 membri della CE devono manifestare la propria volontà di adottarla, occorre un parere della Commissione e il voto a maggioranza del Consiglio.

Destinazione delle risorse – A cosa sarebbero destinati gli introiti della Tobin Tax? Secondo James Tobin, suo ideatore e premio Nobel, i destinatari avrebbero dovuto essere i Paesi più poveri del mondo.  Tuttavia, per ragioni dettate dalla contingenza dell’attuale situazione politico-economica non si esclude che possano essere adottate soluzioni differenti (tra le più plausibili il sostegno alle manovre per la crescita).

Storia della Tobin Tax e il no di Londra – James Tobin ideò questa tassa nel 1972 per aiutare i paesi del terzo mondo. La Svezia la adottò dal 1984 al 1992 assistendo ad una riduzione delle transazioni finanziarie del 70%. Ed è qui che risiede la ragione che frena la Gran Bretagna che ospita la più grande piazza finanziaria europea e che teme di perdere competività a favore di Paesi che non adottano la Tobin Tax.

mercoledì 20 giugno 2012

Trading systems e onestà intellettuale – Anchise I – parte 2


Una questione mi sta molto a cuore.  Un autorevolissimo trader mi ha fatto notare che avrei dovuto prestare molta attenzione all’average trade del trading system Anchise, il trading system basato sul cci presentato nel post precedente, e allo stop loss di 300$ che, in relazione a barre orarie utilizzate, avrebbe potuto essere molto sensibile alla funzione intrabar order di Tradestation.
Leggendo la pagina principale del report avevo notato un average trade basso, circa 48 $, non mi ero però curato troppo né dell’ampiezza dello stop loss, né della funzione che calcola i movimenti del prezzo all’interno della singola barra.

Decido di rifare i test e di pubblicarli in un nuovo post, qualsiasi siano i risultati.
I risultati avrebbero potuto essere completamente diversi  e, di certo, non in positivo.
Eppoi, non lo nascondo, se un grandissimo trader sente puzza di bruciato...
Ricapitolo per i meno attenti di voi: strumento finanziario cambio eurodollaro EURUSD, time frame 1 ora, periodo dal 30/09/2009 al 20/06/2012.
La prima cosa da fare è inserire la funzione intra bar order, poi procedere con l’ottimizzazione degli stop loss (e di conseguenza del take profit) .
Intanto che la strategia viene caricata mi accorgo di essere nervoso e preoccupato.




I parametri migliori per lo stop loss sono cambiati, ora è di 1000 dollari.
Inoltre i risultati sono tutti molto confortanti a riprova del fatto che l’idea alla base può considerarsi buona.

L’equity line ora appare molto meno bella ma ha un andamento comunque rialziasta e i anche i drawdown non sono rovinosi.


Il profit factor è 1,25, sufficiente ma non eccellente. Ricordo che il profit factor è il rapporto tra la somma dei guadagni delle operazioni vincenti e la somma delle perdite nelle operazioni perdenti.
Il massimo drawdown a posizioni aperte è 11.070,10$.

L’average trade ora è 64,80 $, è migliorato molto a seguito dell’allargamento degli  stop loss.


A proposito di stop loss… Avete notato che il valore 1000 non era al centro di un intorno ma rappresentava il valore più alto tra quelli che avevo considerato?
Lo so che il post era nato per porre rimedio ad un errore, ma se c’è la possibilità di fare meglio…



Il valore che assumerò come stop è 1.500 $, il net profit ora è pari a 36.028,63$, l’average trade aumenta a 72,79$, il drawdown scende  a 9.637,59$, il profit factor rimane invece stabile, ora si assesta sul valore 1,28.
Ecco la nuova equity line:




Non il massimo ma sono comunque sollevato, non  lo nascondo.
Nel prossimo post pubblicherò uno studio che ho presentato alla Trading Room di Roma il 19 aprile 2012 e che ha ad oggetto un trading system sul Ftse Mib che utilizza l’indicatore momentum.